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DEEP FAKE tra diritto d’autore, tutela dell’immagine, furto di identità e deep nude: Cosa sta accadendo?


Sempre più personaggi pubblici denunciano l’uso selvaggio e illecito dei deepfake.

 

Al fine di comprendere cosa sta accadendo è necessario descrivere brevemente il fenomeno e, dunque: a cosa ci riferiamo quando parliamo di deepfake?

 

Secondo il Garante per la tutela dei dati personali i deepfake sono foto, video e audio creati a grazie software di Intelligenza Artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali, riescono a modificare o ricreare in modo estramemente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.

 

Il problema sorge dal momento in cui tale tecnologia, alla portata di tutti, viene utilizzata sempre più frequentemente per scopi malevoli che violano diritti su diversi piani, tra cui:

 

  • utilizzo non autorizzato dell’immagine

  • utilizzo non autorizzato della voce

  • furto d’identità

  • deep nude/revenge porn

 

Per quanto concerne la tutela del diritto d’autore e all’immagine, gli USA fanno scuola. Infatti, a seguito di numerose proteste da parte degli attori e delle segnalazioni di abusi da parte di importanti volti del cinema, il sindacato degli attori ha raggiunto un accordo con i maggiori player dell’industria cinematografica di Hollywood per effetto del quale, tra l’altro, si è stabilto quanto segue:

 

  • gli attori devono prestare esplicito consenso affinchè la propria immagine venga replicata con tecnologia deepfake;

  • gli attori devono essere informati sugli scopi per i quali l’immagine deepfake verrà utilizzata;

  • gli attori devono essere retribuiti per l’utilizzo della loro immagine deepfake;

  • deve essere garantito che l’uso dell’immagine non leda la reputazione e il decoro dell’attore.

 

In questo scenario d'oltreoceano, l’Unione Europea come regola l’uso dei deepfake?


Introduce, anzitutto, un obbligo di trasparenza all’interno del regolamento AI ACT che stabilisce che chiunque creai un’immagine video con sistema di AI deve renderlo esplicito agli utenti. In tal senso, sui social di titolarità di META è già abilitata la funzione che consente di segnalare la presenza di contenuti creati con l’intelligenza artificiale.

 

A tale obbligo si aggiungono le linee guida del Garante per la protezione dei dati personali che raccomanda agli utenti di:


  • evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei propri cari;

  • imparare a riconoscere un’immagine deepfake. In tal senso, fermo restando che l’avanzare della tecnologia potrebbe rendere sempre più difficile riconoscere l’autenticità o meno di un contenuto, i deepfake sono verosilmente caratterizzati da una certa sgranatura, da occhi, bocca e movimenti del corpo – se si tratta di video – innaturali;

  • evitare di condividere video, immagini, audio di dubbia autenticità, contribuendo così a non incentivare la diffusione di contenuti deepfake;

  • rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali se si ritiene che un certo contenuto deepfake sia stato utilizzato in violazione della privacy o al fine di compiere un reato;

  • aumentare la sicurezza dei dispositivi tramite tecnologie adeguate, antivirus, password, sicure, fattore a doppia autenticazione (etc)

 

D’altra parte, se ci si ritrova ad essere vittima di un contenuto deefake è bene mettere in atto alcune buone pratiche, quali:


  • richiedere alla piattaforma interessata la rimozione dei contenuti illeciti seguendo le relative istruzioni;

  • sporgere denuncia alla polizia postale;

  • presentare reclamo, a seconda dei casi, al Garante per la protezione dei dati personali;

  • contestualmente, conservare le prove dei contenuti illeciti al fine di utilizzarle in fase di denuncia e di eventuale giudizio.

 

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Maria Paola Pinna

      Avvocato

 

 

Contatti:

Profilo Instagram: @emmepi_iplaw

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