Giulia Sollai è un'artista eclettica nata a Cagliari ma vive a Bologna dal 2006 dove ha studiato arti visive - pittura e arti applicate all’ Accademia di Belle Arti, specializzandosi in illustrazione.
Lavorando nella sua casa-studio nel centro di Bologna coniuga l’arte in varie forme muovendosi in diversi settori quali moda, design, editoria, pubblicità. Spaziare in diversi settori la fa sentire libera di esprimere tutta la sua creatività senza limiti sentendosi continuamente stimolata intellettualmente e con un atteggiamento curioso e di scoperta.
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"Una casa-studio di pittura al centro di Bologna per raccontare la tua vita da artista e illustratrice, come nasce questa idea?
«La mia casa-studio di pittura, dal nome “La Casetta dell’Artista” , è un progetto nato nel 2014 come luogo-contenitore che raccoglie all’interno tutto ciò che amo fare, ed è un luogo soggetto a trasformazioni continue che mi permette di esprimermi a 360 gradi. È un salotto aperto al pubblico, che attraverso il coinvolgimento di menti creative esterne, mi permette di collaborare artisticamente, di avere scambi culturali e di sentirmi arricchita e nutrita sia umanamente, che professionalmente.»
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Dal 2014, per anni questo luogo fisico ha puntato ad una condivisione attraverso eventi culturali, esposizioni d’arte di altri artisti, ospitalità per la notte di creativi che arrivavano da tutto il mondo (regolare Bed & breakfast) e così via….
Dal primo lockdown invece, Giulia ha deciso di mettere da parte lo spazio espositivo che la vedeva coinvolta dietro le quinte e ha deciso di esporsi anche virtualmente per puntare tutto esclusivamente sul suo lavoro da artista.
«...Da poco ho acquistato una casa e ho trasferito tutto il progetto nella nuova sede che il destino ha voluto si trovasse ad un passo dall’Accademia di belle Arti dove io ho studiato (sempre in centro a Bologna). È una casa dei primi del 900 in un palazzo signorile in stile liberty e i suoi soffitti sono alti quattro metri. Nello stile sarà diversa dalla casa precedente in quanto vorrei renderla più raffinata e curata e in questo luogo, riceverò le persone nel mio nuovo studio di pittura. Per l’arredo ho coinvolto artisti e artigiani che hanno realizzato per me delle opere d’arte che la impreziosiranno assieme alle mie, rendendola unica.» "
Come sei riuscita a trasformare la tua passione per l’arte in un progetto digitale condiviso?
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«È partito tutto dal primo lockdown. Prima di allora non usavo molto i social, non mi ero mai esposta virtualmente come artista ma avevo sempre dato la precedenza a valorizzare i progetti e il lavoro di altri creativi. Quando improvvisamente ho dovuto chiudere al pubblico la mia casa-attività, mi sono trovata spaesata e ho dovuto rimboccarmi le maniche per trasformare quella situazione in opportunità e cercare di evolvere me stessa e il mio progetto nell’unico modo che avrei potuto in quel momento mentre stavo chiusa in casa: puntare su di me e il mio mondo, imparando a muovermi nell’ambito digitale.
Il risultato è stato che nel giro di poco tempo, il mio profilo è cresciuto moltissimo, molte più persone hanno conosciuto la mia arte, e ho creato una sorta di comunity con cui interagisco quotidianamente e che mi ha permesso di avere diverse collaborazioni artistiche anche molto importanti a livello nazionale e internazionale. Ecco che la mia casa è diventata anche un salotto virtuale dove le persone possono guardarmi mentre dipingo, per esempio. Sto sempre imparando ma devo dire che il mondo digitale mi piace molto, ho conosciuto persone incredibili che piano piano sto incontrando anche nella vita reale. Instagram è uno strumento bellissimo e molto utile; ormai ci ho preso confidenza e non potrei stare senza. Prima condividevo più che altro nella vita reale, adesso lo faccio anche in quella virtuale e il tutto è assolutamente potenziato e mi permette di raggiungere diverse mete in maniera più veloce.»
Parti estratte dall'intervista che mi ha fatto Gloria Chiocci per NOVA100 de Il Sole 24 Ore.
- "Giulia ciao, vorrei partire dalle tue origini. Sei Sarda e provieni da una famiglia di artigiani e artisti. Raccontaci com’era la Giulia da piccola e quanto le tue radici continuano ad influenzarti."
" ....Si, sono sarda, per la precisione di Pula un paesino turistico sul mare che si trova a 30 km da Cagliari. Custodisco i miei ricordi con immenso amore.
Ricordo la mia infanzia come il periodo più interessante e intenso della mia vita fatto di emozioni fortissime, di luoghi che amo alla follia e sopratutto lo ricordo come un periodo fatto di famiglia. Sono figlia unica, ero una bambina un po’ tra le nuvole dicevano. Mi piaceva ascoltare i discorsi dei grandi, ascoltare le storie degli anziani che mi raccontavano sempre di quando erano piccoli, inventare e costruire mondi e sopratutto disegnare tantissimo.
Attorno a me vivevano i miei cugini ma sentivo anche molto la necessità di stare sola con me stessa a fare cose che mi inventavo. Su questo sono cambiata poco. Mio padre mi costruiva un sacco di giocattoli con il sughero (lui lavorava il sughero e profumava di sughero). La mia prima scrivania l’ha costruita lui. Passavo tantissime ore a disegnare su quella scrivania. La conservo ancora gelosamente e non ho mai avuto il coraggio di regalarla a nessuno nemmeno adesso che sono cresciuta.
Sono molto legata alla bambina che ero, alla bambina che ho dentro, e cerco come posso di prendermene cura ricordandomi delle cose che mi facevano stare bene da piccola. Prendermi cura della parte più pura di me (quando ci riesco), mi aiuta a stare bene da adulta. Lavorare con l’arte è un modo di coltivare la purezza, l’entusiasmo, la curiosità, il gioco, tutte caratteristiche molto presenti nei bambini che in qualche modo ti aiutano a non perdere quella “scintilla” vitale. Di conseguenza sono assolutamente influenzata da tutto ciò che mi riporta all’infanzia. La mia terra, le mie tradizioni e la sensibilità estetica che mi è stata tramandata grazie all’attività della mia famiglia, sono sicuramente sempre molto presenti in tutto quello che faccio. Sono molto fortunata ad amare i miei ricordi di bambina. Purtroppo non è così per tutti." - Tratto dall'intervista di Claudia Gatti per MyClah