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OSCAR DEL CINEMA: Curiosità e tutela giuridica



Avete seguito la notte degli Oscar? Personalmente l’ho seguita con interesse!


Da sempre mi affascina questa cerimonia anche se ammetto che la mia curiosità, complice la deformazione professionale, si focalizza su certi dettagli tecnici (del resto ognuno ha le sue perversioni!) quali ad esempio: l’Oscar sarà un marchio registrato?


Ebbene si! Anche l’Oscar è un marchio registrato la cui titolarità spetta all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.


L’Academy ha protetto massivamente il suo premio: se prendiamo in considerazione anche solo i marchi depositati/registrati in Europa (non esclusivamente in Unione Europea) si rilevano almeno 114 marchi aventi ad oggetto l’Oscar. Se poi estendiamo la ricerca ad ulteriori territori, le registrazioni superano di gran lunga tale numero.


L’Academy ha tutelato il suo premio registrandolo sotto diverse tipologie di marchio, ovvero:


1) Il MARCHIO DENOMINATIVO “ACADEMY AWARDS” che – curiosità – rimanda a parte del nome ufficiale del premio originariamente chiamato “Academy Award of Merit”, poi sostituito dal più celebre nomignolo “Oscar”.


2) Il MARCHIO DENOMINATIVO “OSCAR”.


3) Il MARCHIO FIGURATIVO PURO – ovvero senza denominazioni – composto dall’immagine della statuetta che rappresenta il premio così come lo conosciamo nelle su fattezze.


La registrazione del marchio ha conferito all’Academy un diritto di privativa - ossia di utilizzo esclusivo - sul nome “Oscar”, che ha difeso strenuamente anche in ambito giudiziario.


Tra le vicende legali sorte intorno alla statuetta più prestigiosa del cinema, ne ricordiamo una tutta italiana che ha visto l’Academy, titolare del marchio “Oscar,” citare in giudizio l’Associazione Italiana Sommelier, titolare del marchio “Oscar del Vino”, utilizzato per premiazioni in tale settore.


L’Academy sosteneva, tra le sue argomentazioni:


- La confondibilità tra i due marchi data dalla presenza della comune parola “Oscar”

- La non sufficienza della parola “Vino” a scongiurare il rischio di confusione

- L’ingiusto vantaggio che l’Associazione Sommelier traeva dalla notorietà del marchio “Oscar”


Tale vicenda è giunta sino all’ultimo grado di giudizio, in Cassazione, la quale ha stabilito l’assenza di rischio di confusione tra i marchi “Oscar” e “Oscar del Vino” in quanto:


Il marchio Oscar conserva i suoi diritti di privativa per quanto concerne il settore cinematografico, ma d’altra parte il marchio è decaduto in volgarizzazione in tutti gli altri settori in quanto la parola oscar viene oramai comunemente utilizzata per indicare un qualsiasi primo premio.


L’Oscar del Vino, dunque, può continuare ad esistere – così come quello della Musica ed altri premi che contengono la parola oscar – perché non inerente al settore cinematografico.


Maria Paola Pinna

Avvocato


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