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IL CASO FEDEZ E LUIS SAL

DAL PUNTO DI VISTA DELLA PROPRIETA' INTELLETTUALE


La lite pubblica tra Fedez e Luis Sal è argomento popolare da giorni.

Per chi non conoscesse l’oggetto dello scontro ecco un breve riassunto: i due personaggi pubblici sono creatori e conduttori del podcast Muschio Selvaggio. Visioni differenti nella gestione del programma portano Luis a decidere di non essere presente alle puntate per cui, improvvisamente, ci troviamo ad avere Fedez come unico conduttore con spiegazioni, fornite proprio dal rapper, dopo l’assenza prolungata del collega.


Al di là del pettegolezzo e delle motivazioni personali che non interessano questa sede, è interessante analizzare la situazione dal punto di vista giuridico dal momento che i due protagonisti non sono solo amici che si divertono a condurre un podcast ma sono due soggetti che, stando alle dichiarazioni pubbliche fornite, sembra abbiano assunto degli obblighi reciproci e verso terzi, ad esempio, costituendo una società, assumendo personale, registrando congiuntamente un marchio.

Senza scendere in dettagli che non è dato conoscere, vorrei trarre spunto da questa vicenda per occuparmi più in generale del marchio registrato in contitolarità.

Come forse avrete già letto su questa rubrica, il marchio è un segno distintivo che identifica i prodotti e i servizi di un’impresa/di un professionista da quelli delle altre/degli altri. Può essere di varie tipologie, registrato su diversi registri marchi, per determinate classi merceologiche e può essere di proprietà di:

  • una persona fisica

  • una persona giuridica (società, enti, associazioni..)

  • più soggetti (persone fisiche o giuridiche)

Ebbene, cosa comporta la registrazione di un marchio da parte di più soggetti?

Il Codice della Proprietà Industriale (CPI) all’art 6 fa riferimento alla disciplina del Codice Civile relativa alla comunione (art. 1100 e ss) su beni materiali (possono, ad esempio, essere in comunione multiproprietà di case, automobili etc), se compatibili in materia marchi che tuttavia sono beni immateriali con le loro peculiarità.

In generale, salvo differenti pattuizioni, se decidiamo di essere contitolari di un marchio con uno o più soggetti è bene tenere presente che:

1) Le quote dei contitolari del marchio si presumono uguali (se non definito altrimenti)

2) I vantaggi e obblighi dei contitolari del marchio sono proporzionati alle rispettive quote

3) Ciascun contitolare può utilizzare il marchio purché:

  • non ne cambi la destinazione di utilizzo

  • non impedisca agli altri contitolari di utilizzarlo

  • non compia azioni sul marchio che possano danneggiare il marchio stesso e gli altri contitolari

  • contribuisca al mantenimento del marchio

  • non ceda il marchio unilateralmente a terzi senza consenso degli altri contitolari

  • agisca nell’interesse di tutti (a titolo di esempio, il pagamento delle tasse di rinnovo del marchio rientra, secondo l’art 6 cpi, tra azioni svolte nell’interesse di tutti).

Ma cosa accade quando, al contrario, il contitolare non agisce nell’interesse di tutti? Dovranno essere i restanti contitolari del marchio, se in disaccordo, a far valere i propri diritti nelle sedi più opportune.

Qualora, infine, un contitolare desideri cessare di essere comproprietario del marchio può certamente cedere la sua quota ai restanti contitolari. Più dibattuto è il caso secondo cui il singolo possa cedere la quota a terzi senza previo consenso degli altri contitolari. Secondo parte di dottrina sarebbe possibile proprio in virtù dell’applicazione delle norme della comunione.

Vediamo dunque che la contitolarità un marchio può implicare alcuni vantaggi, come la suddivisione delle spese di registrazione e mantenimento, ma anche obblighi da non sottovalutare e zone d’ombra che attualmente non sono risolte né dal Codice Civile né dal Codice della Proprietà Industriale.

È opportuno, pertanto, che i contitolari un marchio redigano delle pattuizioni ad hoc al fine di disciplinare aspetti specifici della comunione e quindi, a titolo esemplificativo:

  • modalità di sfruttamento del marchio

  • scopo del marchio

  • possibilità di licenza e cessione da parte del singolo contitolare

  • eventuali diritti di prelazione (ovvero il diritto di essere preferiti ad altri) a favore dei restanti contitolari in caso di cessione della quota del singolo

Se tutto ciò vi ricorda una sorta di contratto prematrimoniale, beh non siete così lontani dalla realtà!


Maria Paola Pinna

Avvocato


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